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Policy Anti Money Laundering (AML) e Know Your Client (KYC)

Di seguito è possibile scaricare il documento denominato “Regolamento in materia di antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo” (Inglese).

In sintesi il documento prevede:

- Conservazione anagrafica e documento di identità del cliente per la durata di anni 5.

- Verifica del nome della persona / società / paese presso i siti sottostanti; i nostri servizi NON verranno forniti per nessuna ragione alle persone / società / paesi che dovessero apparire in questi elenchi:

https://eeas.europa.eu/topics/common-foreign-security-policy-cfsp/8442/consolidated-list-of-sanctions_en

https://www.gov.uk/government/publications/financial-sanctions-consolidated-list-of-targets/consolidated-list-of-targets

http://sanctionssearch.ofac.treas.gov/

- Ci rifiuteremo inoltre di fornire i nostri servizi ad ogni persona/entità per cui crediamo che i fondi provengano da una fonte illegale o poco chiara.

- Il nostro sito ed i servizi forniti sono contro il riciclaggio di denaro ed il finanziamento illecito.

Per ulteriori informazioni sulla nostra policy contattateci.

Il documento originale (in inglese) siglato con il nostro broker può essere scaricato qui:

Normativa di riferimento:​

Normativa comunitaria

Le regole comunitarie in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo hanno recepito, nel tempo, l'evoluzione dei principi internazionali, con l’obiettivo di realizzare un ambiente normativo armonizzato tra gli Stati membri.

L’impegno antiriciclaggio dell'Unione Europea risale ai primi anni '90 e si è riflesso, nel corso di oltre due decenni, in tre Direttive, emanate nel 1991 (Direttiva n. 1991/308/CEE del 10 giugno 1991, nel 2001 Direttiva n. 2001/97/CE, del 4 dicembre 2001) e nel 2005 (Direttiva n. 2005/60/CE del 25 novembre 2005).

La Direttiva 2005/60/CE, attualmente in vigore, detta misure di prevenzione e contrasto volte a prevenire e contrastare il crimine finanziario e a tutelare il sistema finanziario legale e gli intermediari che vi operano dai rischi di illecite infiltrazioni. A questi obiettivi sono preordinati istituti giuridici incentrati, in tutti gli Stati membri, su obblighi posti a carico degli operatori nazionali (intermediari finanziari, professionisti e altri operatori non finanziari). Questi sono infatti tenuti ad applicare misure di identificazione della clientela e di conservazione della documentazione rilevante in relazione all'apertura di “rapporti di affari” e al compimento di operazioni di importo pari o superiore a determinate soglie, nonché a rilevare e segnalare le operazioni sospette di riciclaggioalle rispettive unità di informazione finanziaria (FIU), da costituirsi in ciascuno Stato membro.

Il quadro delle norme antiriciclaggio adottate dalla Commissione Europea è completato dalla Direttiva n. 2006/70/CE, che disciplina alcuni specifici profili: individua attività che, se svolte in forma limitata o occasionale, non rilevano per l'applicazione delle misure antiriciclaggio previste dalla terza Direttiva; specifica la nozione di “persone politicamente esposte”; descrive situazioni caratterizzate da rischio contenuto, per le quali è possibile l'applicazione di misure semplificate di verifica.

Tra le altre norme dell’Unione Europea che hanno delineato un quadro organico di misure antiriciclaggio, meritano di essere ricordati: la Decisione del Consiglio del 17 ottobre 2000 n. 2000/642/GAI), concernente le modalità di cooperazione tra le unità di informazione finanziaria degli Stati membri per quanto riguarda lo scambio di informazioni; il Regolamento n. 1889/2005/CE, relativo ai controlli sul denaro contante in entrata nella Comunità o in uscita dalla stessa, che armonizza il quadro normativo comunitario, introducendo disposizioni volte a garantire un livello equivalente di sorveglianza sui movimenti di denaro contante attraverso le frontiere della Comunità europea; il Regolamento n. 1781/2006/CE, che detta disposizioni sulle informazioni che devono accompagnare i bonifici.

Normativa nazionale

La cornice legislativa antiriciclaggio è oggi rappresentata dal decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 e dalle relative disposizioni di attuazione emanate dal Ministro dell’economia e delle finanze, dall’Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia e dalle Autorità di vigilanza di settore, sulla base delle competenze indicate nella sezione "Ordinamento italiano".

Le fonti normative vigenti per l’osservanza degli obblighi previsti in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio sono indicate altresì nella sezione "Adempimenti degli operatori", distinte per tipologia di adempimento.

Per gli strumenti di ausilio nella rilevazione delle operazioni sospette di riciclaggio e finanziamento del terrorismo si rinvia alla sezione "indicatori e schemi di anomalia".

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